Ri-pubblico un articolo che avevo tradotto e pubblicato sul gruppo Facebook
Kkienn Budo Club nel 2016. È un’altra iniziativa che voglio fare per rendere
più fruibile il materiale che ho elaborato o selezionato negli anni.
UKEMI
Non le proiezioni. Esamina l’UKEMI!
Io mi sposto in modo sbagliato e il mio compagno se ne avvantaggia, mi
punta leggermente, fa un passo incrociato di fronte a me, scende come si deve,
completa la rotazione e mi porta in avanti, fuori equilibrio, sopra la sua
anca, continua a girare tirandomi ulteriormente sulla sua anca, si rialza
ruotando e io volo, volo oltre la sua spalla. Guardando giù vedo il soffitto
tra i miei piedi l’istante prima che il mio fondoschiena sbatta sulla
materassina e io batto con la mia mano.
Questo è un trattato sull’Ukemi. Quello che pensiamo quando parliamo di
Ukemi. C’è un mondo nella parola “Ukemi”, la tecnica del ricevere, prima di
subire tranquillamente con spettacolari movimenti di una potente caduta. Le
grandi cadute sono le forme più visibili ed evidenti di Ukemi, ma non sono le
uniche abilità che rappresenta “ukemi” da cercare nella pratica del Budō.
In Jūdō e in Aikidō si tende a concentrarsi come “ukemi” sulle grandi
tecniche di caduta, ma qualsiasi situazione in cui si riceve un attacco è una
forma di ukemi. “Ukemi” è scritto con gli ideogrammi 受身 che significano,
letteralmente, “il corpo che riceve”. Quando ci avviciniamo ad ukemi come il
modo in cui noi “riceviamo” qualunque cosa accada, ci sono molte tecniche che
chiaramente rientrano in “Ukemi”.
Nel Budo, il significato più ovvio che si dà ad ukemi è “il modo di
ricevere l’attacco”. Per uno jūdōka come me, uno di questi modi è come ricevere
uno strangolamento. Succede che cerco di attaccare in Shime Waza
(strangolamenti) in Ne Waza (lotta a terra), di conseguenza speso mi trovo ad
insegnare alla gete come gestire, come accogliere questi attacchi. L’ “ukemi”
per Shime Waza inizia nel far cadere il mento per cercare di tenerlo lì nella
direzione dell’attacco. Dopo di che ci sono dei trucchi per affrontare i vari
tipi di attacco che possono riceverlo e neutralizzarlo. Queste sono tutte forme
di Ukemi.
Una forma evidente di Ukemi è data dalle parate che un karateka apprende
per ricevere gli attacchi, pugni e calci. Le parate sono le modalità di base
per ricevere un colpo, ma ogni cosa che ha colpi e spinte ha un sistema per
trattarli. Pensate a come i vostri arti possono trattare gli attacchi di colpi.
Tutti queste tecniche sono Ukemi. Nel Nage no Kata del Jūdō la prima risposta
ad un colpo dall’alto è unirsi ad esso e lanciare l’attaccante con Seoi Nage.
Un karateka impara sofisticate parate e deviazioni. Con la Spada ci sono
tecniche come Kiri Otoshi e Suriage.
Nello Shintō Musō Ryū, dal lato di chi maneggia il Jō, ci sono molte
tecniche per la ricezione degli attacchi di Spada. C’è anche la capacità di
ricevere le spinte del Jō quando state maneggiando la Spada. Ci sono molti
punti nei Kata dove la Spada deve ricevere una spinta. Beccarsi una bastonata
sul plesso solare è quello difficilmente chiamabile come un momento
significativo dell’allenamento, ma imparare a ricevere questi colpi è
importante. Questo è Ukemi.
L’ “Ukemi” che potrebbe essere quello più interessante è l’Ukemi per
affrontare le leve articolari. Semplicemente far resistenza con la forza non è
consigliabile. Stranamente, il trucco è quello di rilassarsi all’interno
dell’attacco. L’articolazione può muoversi ed allungarsi meglio se è rilassata.
I muscoli possono fornire una resistenza fisica all’azione dell’attacco
migliore partendo da una situazione di rilassamento, ed hanno una maggior forza
se i loro antagonisti non stanno lavorando. Questo Ukemi è più duro da
apprendere piuttosto che il più conosciuto Ukemi di “rompere la caduta”. Con la
tecnica Ukemi di “rompere la caduta” si impara ad essere rilassato quando le
cose vanno male e quello che sta succedendo voi di solito lo chiamate
“spiacevole”. Con la tecnica di Ukemi per “rompere la caduta” l’aspetto
spiacevole dura un attimo. Unire leve articolari e ukemi non è una pratica
facile. Nel Randori di Judo, la gente odia arrendersi troppo facilmente, così
loro resistono finché possono (e diversi scemi resistono di più di quanto
potrebbero). Ci vuole pazienza e uno sforzo sensibile per imparare bene un buon
Ukemi per le leve articolari.
Ci sono un sacco di cose da imparare sotto l’etichetta “Ukemi”. Devi
imparare la discrezione su cosa si può esercitare resistenza con successo e
quello che dovrebbe essere accettato prima di farsi male. Un potere
discrezionale simile è una gran cosa. Dico agli allievi che, se non stanno
disputando per una medaglia olimpica, non vale la pena di resistere ad una
leva, con il rischio della salute del loro gomito. Questo vale anche per le
altre tecniche. Il sistema più sicuro è quasi sempre quello di seguire la
tecnica ed effettuare una caduta piuttosto che resistere. Ci vuole un sacco di
pratica, e più che pochi ammacconi, colpi ed abrasioni per imparare a
distinguere quando si può resistere ad una tecnica e quando no.
In ogni Arte Marziale, ma in particolare nel Jūdō, il nostro ego ci farà
credere che il nostro partner non dovrebbe essere in grado di proiettarci. È
troppo piccolo. Non è abbastanza bravo. Non è abbastanza veloce, Non è
abbastanza forte. Il mio ego può immaginare un milione di motivi per cui non
dovrei “accettare” la tecnica e cadere, altri motivi per i quali io dovrei
usare su come opporsi ad una tecnica per contrastarla e bloccarla. Imparare ad
ignorare il nostro ego è un’altra parte dell’ “Ukemi”. Imparare a fare ciò che
è giusto e buono, piuttosto che fare ciò che soddisfa il nostro ego e causare
un infortunio per causa sua.
Attraverso i miei anni di pratica, posso dire che una buona capacità di
interpretare l’Ukemi è una delle cose più utili che ho imparato al Dōjō.
Inciampare, cadere con la mia moto, scivolare sul ghiaccio, sono tutte
occasioni che utilizzano l’abilità di fare ukemi.
Quando la vostra abilità nell’Ukemi si sviluppa, aumenta la vostra gamma di
opzioni. Gli jūdōka sono noti per i loro contrattacchi. Fino a che la vostra
abilità nell’accettare l’attacco e assorbirne l’energia non diviene abbastanza
sofisticata, i contrattacchi sono difficili. Quando la sviluppate e la rendete
sempre più e più sensibile, il movimento e la direzione dell’energia che vi
arriva, diviene sempre più facile ricevere un attacco, fluire con l’energia e
trasformarla in un contrattacco. La tecnica di Yoko Guruma è fantastica per
questi scopi. Fluite insieme all’energia del vostro attaccante e chi doveva
proiettare viene proiettato.
Se esercitate una resistenza tale che il vostro avversario non può nemmeno
iniziare un attacco, non riuscirete mai a contrattaccare. O peggio, il vostro
partner troverà il modo di aggirare la vostra forza e proiettarvi in un
qualsiasi modo. Ukemi è uno dei modi migliori per imparare a fare quella che è
una delle correzioni più frequenti in tutte le Arti Marziali: “Rilassati!”.
Le abilità nell’Ukemi non funzionano se si sta rigidi. Effettuare una
caduta quando si sta tesi o spaventati fa male. Noi tutti siamo stati
principianti, e mi ricordo che non era confortevole. Imparare a respirare e
rilassarsi qualunque cosa accada richiede tempo ed esperienza. È una lezione
utile fuori dal Dōjō come sulla materassina. La vita è piena di sorprese,
piacevoli e no, respirare ed essere rilassati può farvi affrontarne bene la
maggior parte. Non solo scivolando sul ghiaccio, ma scivolando verbalmente, o
trattando con un maleducato, invadente individuo in un ufficio. Basta respirare
e rilassarsi, invece di irrigidirsi e buttarsi nell’energia che arriva, speso
vi permetterà di assumere il controllo di una situazione difficile e
controllarla.
Questo è un aspetto fondamentale di Ukemi, l’abilità di ricevere ogni
attacco. Non irrigidirsi. Stare rilassati. Le cose possono fare più male quando
si è tesi. Non ci si può spostare o riflettere quando si è tesi. Imparare a
rilassarsi e fluire con l’energia che arriva verso di voi può fare la
differenza, sulla materassina o fuori di essa. Tendiamo a accumulare tensione e
rigidità quando ci sentiamo sulla difensiva, e questo ci spinge ad una serie di
reazioni che un avversario può manipolare. Nel randori, se state sulla
difensiva si diventa fissati su certe direzioni e non si può rispondere bene ad
attacchi che non provengono dalla direzione in cui ci si è impegnati.
Rilassatevi, e diverrete più stabili e più flessibili. Potete rilassarvi ed
assorbire gli attacchi laterali così come quello che vi sta arrivando di
fronte. Se siete completamente rigidi, potrete resistere solo su una direzione.
Questo perché siete disposto a resistere in una direzione non pone il vostro
avversario sotto un qualche obbligo ad attaccarvi solo da quella direzione.
Rilassatevi in modo da fluire con chiunque venga sulla vostra strada. Se avete
bisogno di neutralizzare un attacco, potete farlo meglio se siete rilassato. Se
avete bisogno di contrare, lo farete meglio se siete anche in questo caso
rilassato. È la cosa migliore è questa di accettare l’attacco, muoversi con
lui, fare una grande Ukemi e proteggere se stessi in questo modo, voi volete
essere rilassati anche per queste cose.
Notate che non ho detto il tipo d’attacco. E non importa se è un attacco
fisico o verbale. Se tutta la vostra energia è concentrata in una direzione,
sta accadendo che non riuscirete a far nulla contro qualsiasi cosa provenga da
un’altra direzione. Imparare a ricevere è una abilità importante.
Come disse una volta un massaggiatore alla mia amica Wendy: “Potete
riconoscere un praticante di Arti Marziali nel momento in cui mettete le mani
su di loro. Sono sempre rilassati di fronte al dolore”.
Rilassatevi. Fate il vostro Ukemi.
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