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Visualizzazione dei post da settembre, 2020
  Il Tempo Presente: un Dōjō per le Arti Marziali   Quando ho iniziato a fare Arti Marziali, si praticava in luoghi, ricavati da garage o da locali da deposito, che chiamavamo palestre. Erano poco più che stanzoni con qualche attrezzatura, per le Arti Marziali alcune materassine stesa per terra. I frequentatori erano gruppi di appassionati che cercavano realizzare le proprie passioni, in genere allora Judo, Karate, Lotta, Pesi, o il Culturismo non ancora americanizzato in Body Building. Lo spirito era quello dell’adattamento, i materiali spesso inventati o ricavati con soluzioni di artigianato casalingo, spartani ma funzionali. La passione legava i gruppi diversi e si sorvolava sulle docce spesso tiepiducce se non fredde, sugli spazi non adatti, sul sentir freddo d’inverno e caldo d’estate. Ora tutto è diverso. Le palestre luccicano nelle loro finiture, nei cromatismi delle macchine e nelle forme degli attrezzi, l’ambiente è una specie di rutilante discoteca dove si va per social
  Mondō: colloquio tra maestro ed allievi (2) “Mondō” ( 問答   – letteralmente “domanda e soluzione” ) è un termine buddhista che definisce una conversazione “domanda-risposta” tra maestro ed allievo. Ci può essere un argomento proposto o far riferimento a lezioni passate, o no. La domanda può essere “guidata” dal maestro o no. Il fatto che l’allievo ponga una domanda è segno di una conquista che lo stesso ha fatto sull’argomento. La domanda può avere una risposta verbale o di diverso tipo.   ALCUNE ISTRUZIONI SCRITTE ED ORALI DELLE SCUOLE STORICHE   L’appassionato occidentale di Arti Marziali giapponesi deve inoltrarsi nella cultura del Giappone per poter capire al meglio la disciplina che studia, e questa comprensione lo aiuterà in seguito a sviluppare correttamente la tecnica e andare maggiormente in profondità. Ci sono testi che possono favorire questo approfondimento, principalmente gli scritti dei maestri fondatori di scuole di Bujutsu e Budō del periodo classico e mode
Occorre avere coscienza delle proprie origini, del proprio territorio, dello specifico patrimonio culturale. Solo stabilendo una identità personale e di popolo è possibile poi comprendere ed accettare altre culture. Questo è il primo articolo di una serie dedicata alla “Terra dei Padri e delle Madri”, storia e cultura che ci contraddistinguono e di cui dobbiamo andare fieri.   Palermo e Non Palermo Memorie e Riflessioni   Palermo… La città di oggi è solo un’immagine che cela in sé altre immagini più remote. Il centro storico di oggi è formato da edifici che, allo sguardo, mostrano una antichità di duecento, trecento anni o poco più. Qua e là emergono edifici più antichi, ma già del Medioevo non presenta che tracce, mentre delle pur fiorenti città degli arabi, dei Bizantini, dei Romani, dei Punici, niente più appare. Oltre quelle di pietra altre memorie sono scomparse, sostituite da storie più giovani, ricordi dimenticati dalla distrazione moderna, con le sue effimere lu
  Mondō: colloquio tra maestro ed allievi (1) “Mondō” ( 問 答 – letteralmente “domanda e soluzione ) è un termine buddhista che definisce una conversazione “domanda-risposta” tra maestro ed allievo. Ci può essere un argomento proposto o far riferimento a lezioni passate, o no. La domanda può essere “guidata” dal maestro o no. Il fatto che l’allievo ponga una domanda è segno di una conquista che lo stesso ha fatto sull'argomento. La domanda può avere una risposta verbale o di diverso tipo.   Oggi propongo questo argomento. Mi aspetto domande di persona o attraverso il settore “commenti” del blog. La pratica, la lezione, insegnamento, apprendimento   “Fare” una attività motoria derivata dal combattimento non è la stessa cosa di qualsiasi altra attività fisica. Se è più che vero che ogni attività corporea, oggi rubricata superficialmente come “sport”, ha influenza su tutte le tre “parti” dell’individuo, Corpo/Mente-Anima/Spirito, solo le Arti Marziali hanno un “qualcosa di p
  KENKYUKAI: LA RICERCA (1) L’Equazione di Kanō e le Arti Marziali di Adriano Amari   L’opera Jigorō Kanō shihan si compone di due parti, quella “fisica” che è la disciplina Jūdō Kōdōkan, quella teorica costituita da libri, articoli e saggi. Si tratta di “Due Che sono Uno che è Due”. In questa sua opera Kanō sensei traccia alcune “Triadi”, ovvero dei principi interdipendenti e dinamici, che formano un sistema creativo a sua volta autosufficiente e collegato ad altre triadi. La triade che qui presentiamo, ideale e reale, è sotto forma di un’equazione di grande importanza:   BUDŌ = KIHON + KATA + RANDORI   Cosa significa? “Il Budō” definisce e comprende, in generale, ogni Arte Marziale giapponese di qualsiasi origine o tempo storico. Allo stesso tempo possiamo intendere “OGNI Budō” - vale a dire ogni Arte Marziale in particolare (Jūdō, Aikidō, Kendō, Kyudō, Shorinji Kenpō, Yōseikan Budō, Iaidō, e anche Jū Jutsu, Kenjutsu e tutto il Bujutsu). Bene, generale e particolare