Il Tao, la "Via" e l'energia primordiale del principio "BU"


Le filosofie, la ricerca scientifica e religiosa hanno una origine ancestrale. Sin dalle origini dell’Uomo “pensante” e “agente” nella lontana preistoria.

Sappiamo qualcosa (sempre troppo poco) della genesi dei popoli d’Occidente e della loro cultura. La loro ricerca delle “spiegazioni” della Vita e del Mondo.

Anche in Oriente le antiche comunità umane e civiltà cercarono spiegazioni e sistemi attraverso l’intuizione e il ragionamento. Lì, una grande corrente culturale tracciò già più di cinquemila anni fa un corpus di teorie e spiegazioni che, poi, circa tremila anni fa, venne ordinato e trascritto in testi che vengono oggi conosciuti sotto i nomi di confucianesimo e taoismo.

Questi testi tracciano l’esistenza di un “Primo” originario che è, fondamentalmente, la “Possibilità” assoluta. Tale concetto, con concezioni e sfumature diverse si può identificare anche nell’induismo vedico, nel buddismo e in altre religioni come lo Shintō.

Forse ciò che lo descrive meglio è “Dao” (o Dō in giapponese) del Taoismo. Ma non mettiamo etichette, perché, con poche variazioni, è un concetto comune a tutte.

Una parola: i "testi antichi" sono i più puri, più fondati su un connubio di capacità gnostica e possessione sciamanica associato alla osservazione della realtà e al ragionamento non ideologico. Il bello dei testi antichi è che i concetti sono molto "aperti". Quello del Dao, per esempio, può essere considerato da tutte le religioni, sostituendo semplicemente il "nome" del principio primo. E anche da atei/agnostici. con le teorie del Big Bang e simili. Senza quelli assolutismi "scientifici" che, non so quanti se ne rendono conto, sono diventati una vera e propria "religione" che non ammette contraddittorio.

 Secondo i testi, il Dao è inconoscibile, indescrivibile, indifferente. Le attuali ricerche sul “vuoto quantico” esprimono un qualcosa di simile.

 Esiste un concetto di percorso di conoscenza e realizzazione che l’uomo deve percorrere nella sua vita (o in più vite, secondo vari credi) per realizzarsi e affiancare l’opera del Tao (che, comunque, ha un indirizzo, un fine… appunto è impossibile da definire). Questo percorso, anche lui chiamato Tao/Dō [ideogramma ] è un sia l’applicazione personale in una attività sia il modo di affrontare quello che la vita ci pone davanti o che noi andiamo a cercare.

Voglio attirare l’attenzione sull’ideogramma, che raffigura un piede o una strada e ai suoi vari significati: strada, sentiero, via, percorso, modo, insieme di pratiche, regole per comportarsi, educazione morale. Esprime una condotta che avvicina la persona al Tao originario, ma non lo è. La Forza Principio Primo, se così si può definire, è su un piano diverso, ma seguire un Tao/Dō ci aiuta ad esprimere una vita proficua.


 Veniamo alle “Origini”.

L’origine delle “Cose” è stata causata da una spinta, una scintilla primaria che diversi filosofi orientali chiamano “Wu” (in giapponese Bu). Questa energia può essere vista come il motore che opera per attivare le mutazioni o per regolarle. Viene considerata “Energia Marziale” e, purtroppo, spesso confusa in una sola delle sue potenze.



L’ideogramma che la identifica è questo [], rappresenta un uomo che porta o cammina con una lancia. Come nel caso dell’ideogramma del Tao/Dō, il disegno non rappresenta che un aspetto dell’energia/potenza originaria. Chi segue il “Bu” come “Dō” cerca una realizzazione che “agisce e non agisce” sullo svolgersi delle “10.000 Cose”.

 

Attenzione!

Il sistema/teoria che conosciamo comunemente come Yin/Yang è di almeno dieci secoli precedente alla stesura del testo più famoso, il Tao Te Ching. Come sai, nel VI secolo Confucio e altri studiosi come Mozi, Zhuang, Yang Zhu e altri (tra cui il collettivo che poi fu tramandato sotto l'appellativo "Laozi") raccolsero e trascrissero i testi e le istruzioni orali loro precedenti, con varie interpretazioni e disaccordi. Il Dao è trattato in modo diverso da ognuno di questi autori o, per esempio, nel caso di Confucio (che ha un parallelo con il caso di Socrate, Platone, Aristotile e compagnia varia), nelle varie correnti dei suoi allievi. E, in seguito, parte di questi testi vennero distrutti per ordine del primo imperatore Qin Shi Huangdi. Inoltre, ancora in seguito, molti di questi testi vennero "ordinati" dai funzionari imperiali degli Han e delle dinastie seguenti. Ora, adesso gli scavi archeologici hanno trovato in varie tombe anche precedenti al VI secolo aC, copie di altre opere precedenti o opere stesse "non corrette". Questo, unito a nuove letture filologiche, sta portando nuove considerazioni ed approfondimenti sul materiale confuciano (e degli altri autori).

Sappiamo che confucianesimo e taoismo ebbero una grande influenza nella Civiltà, interagendo con le altre dottrine forme di pensiero. Costituiscono una “formazione” connaturata con gli uomini di quei paesi. Molti scritti e/o detti dei Maestri del passato fino a quelli cronologicamente più prossimi a noi vengono male interpretati se non si conosce bene la formazione culturale e sociale che ebbero.

E, in questa situazione ho deciso, appunto, di approfondire questo materiale. Il Wu/Bu () sembra evidente, già da questi primi approcci, che sia stato sminuito nei secoli dalla classe degli intellettuali a loro vantaggio, mentre appare ben più importante in precedenza. Questo può già tracciarsi nella presenza dell'ideogramma nel nome di personaggi come il re Wu di Zhou, uno degli esempi di eccellente capo di stato portato avanti da Confucio, dalla fondamentale importanza attribuita nei classici di quel periodo all'equilibrio tra Wen ( cultura/gentilezza) e Wu ( Guerriero/Valore). E poi lo ritroviamo in Takemikazuchi no Mikoto di Kashima, in Jinmu Tenno primo imperatore, e via via fino ai significati che gli attribuiscono studiosi come Oe no Masafusa e i maestri fondatori-trattatisti come Iizasa Ienao, Kamiizumi, Yagyu Munenori, Marume Kurando, lo stesso Katayama Hisayasu e altri. Mi pare un interessante argomento che intendo continuare ad approfondire, usando anche quanto appreso nella Scuola di Medicina Tradizionale di Firenze.


Lo studio cammina parallelo, per noi che seguiamo il BU, sui testi e nella pratica continua.


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