La Battaglia del Litorale Bianco


La Baia del "Litorale Bianco" - Cath Finntràgha/Ventry Harbour

I Fianna erano un libero corpo di elite guerriera che era incaricato di difendere l’Irlanda da attacchi e invasioni. Nell’epica che racconta le loro gesta, capitanati da Fionn Mc Cumhail, il fatto d’armi più celebrato è la “Battaglia del Litorale Bianco”, contro le grandi forze d’invasione del “Re del Mondo”, Dàire Donn. In quella occasione, accanto ai Fianna, a difesa dell’isola, si schierò anche un esercito dei Tuatha de Danan, Dei d’Irlanda e popolo dei Sidhe.
Questo brano che segue, estratto dal testo, racconta il momento del grande scontro tra i due eserciti, dopo un lungo periodo di sfide fra campioni e schiere ristrette.
La battaglia si svolse in una insenatura e porto naturale della Contea di Kerry, Sud-Ovest dell’Irlanda, posta nella penisola di Dingle, in gaelico “Corca Dhuibhne “, sotto il Monte Aquila (“Sliabh an Iolair”), nella località Cath Finntrágha (oggi Ventry Harbour).


Il Litorale Bianco

“...E così il Re del Mondo accettò di venire al litorale, e tutti i suoi eserciti lo seguirono. Tutti i superstiti dei Fianna si schierarono per affrontarli. Si presentarono compatti gli uni di fronte agli altri, tanto da sembrare boschi intricati, e iniziarono a scambiarsi colpi tremendi. C’erano spade che fracassavano ossa, e corpi che venivano mutilati, e occhi che venivano accecati. Quante madri rimasero senza un solo figlio, e quante mogli senza il loro consorte!
Le creature che popolano l’aria fecero eco al frastuono della battaglia profetizzando la distruzione che sarebbe avvenuta quel giorno; il mare piagnucolò sulle perdite di tante vite umane; le onde emisero cupi lamenti nel piangere i morti; le creature del mare manifestarono tra di loro la propria disperazione; le spoglie colline scricchiolarono di fronte all’incalzare della battaglia; i boschi fremettero nel piangere gli eroi; e le grigie pietre esultarono alle loro imprese; il vento singhiozzò nel parlare loro; e la terra tremò in segno di premonizione per la strage che stava per venire. E le lugubri urla di quegli eserciti coprirono persino il sole e le nuvole si fecero nere. E i segugi, con i loro cuccioli, e i corvi, e le streghe della valle, e le forze dell’aria, e i lupi delle foreste, urlavano e strepitavano, sparsi in ogni angolo della spiaggia, per incitare i guerrieri ad uccidersi a vicenda...”
[dal libro “Dei e Guerrieri – I Fianna” di Lady Augusta Gregory]
Più epica e meno buonismo!

Bibliografia: Lady Augusta Gregory, Dei e Guerrieri - ed. Studio Tesi

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